14 ottobre 1918 pagg. (45-46)
La Germania risponde – accettando tutte condizioni – pregiudiziali – imposte da Wilson.
[Riporta notizie pubblicate sui giornali]
Zurigo, 13 notte
La Germania ha data la sua risposta ufficiale al presidente Wilson.
Con tale risposta il Governo tedesco dichiara che esso accetta i principii che il Presidente Wilson espose nel suo discorso di gennaio, e, poi, in altri discorsi posteriori, come base di una pace di diritto e durevole.
Si aggiunge, che le conversazioni da iniziarsi debbono avere soltanto per iscopo, di accordarsi circa i particolari pratici dell'applicazione di quei principii.
Il Governo tedesco aggiunge, che esso presume, che i Governi delle Potenze alleate degli Stati Uniti, si metteranno sul medesimo terreno delle manifestazioni già fatte dal Presidente Wilson.
Il governo tedesco, di accordo con il Governo austro-ungarico, si dichiara pronto, per venire ad un armistizio, di corrispondere alla proposta fatta dal Presidente dello sgombero dei territori, e suggerisce al Presidente stesso di promuovere la riunione di una Commissione mista cui toccherebbe il prendere gli accordi necessari per lo sgombero stesso.
Il Governo attuale, che ha presa la responsabilità di questo passo, per la pace, è costituito mediante trattative con la gran maggioranza del Reichstag, con cui è in armonia. Esso, quindi, appoggiato alla volontà di questa maggioranza, parla in nome del Governo tedesco e del Popolo tedesco.
[Agenzia] Stefani.
Trascrivo anche "una Nota ufficiosa del Governo italiano" per fissare in questa pagina la data importante dell'inizio della cessazione di una guerra efferata. Questa nota dice che siamo ancora ben lontani da una pace onesta!
Roma 13 [ottobre]
Perché l'opinione pubblica non sia fuorviata circa il significato e gli effetti della risposta data dalla Germania alla nota del Presidente Wilson, è opportuno aver sempre presenti i precedenti di fatto a cui tale risposta si collega.
Nella comunicazione fatta il 6 corrente, gli Imperi Centrali chiesero al Presidente Wilson di aprire trattative di pace, previo un armistizio. Tale domanda era rivolta al presidente stesso, e attraverso di lui, alle Potenze belligeranti dell'Intesa.
Il Presidente Wilson sollevò tre questioni pregiudiziali, alle quali subordinò ogni ulteriore passo. Di guisa, chela stessa domanda di armistizio non fu trasmessa ai Governi Alleati, dovendosi, prima, risolvere quei punti, preliminari ad ogni discussione. Ove anche la risposta della Germania avesse eliminato le pregiudiziali stesse, è evidente che, in tal caso, ne seguirebbe questo unico effetto.
Il Presidente Wilson dovrebbe, ora, d'accordo con i Governi Alleati, stabilire le condizioni alle quali, sarebbe subordinata la concessione dell'armistizio.
Tali condizioni di armistizio, quando si cominciassero a trattare, dovrebbero, evidentemente, a scanso d'insidie, comprendere tutte le garanzie militari indispensabili perché la sospensione d'armi non possa volgersi ad esclusivo beneficio dei nemici, ed essi non abbiano a trarne profitto, per districare i loro eserciti dalla situazione critica in cui si trovano, e che si va continuamente aggravando a loro danno, salvo, poi, a ricominciare da capo le ostilità, in migliori condizioni, dopo avere ritirato i loro materiali bellici, ora in pericolo, e ricostituito le loro unità ora gravemente scosse.
[Agenzia] (Stefani).
Queste notizie, pubblicate oggi dai giornali erano a me note ieri sera, quando, come ufficiale di servizio, dovetti eseguire gli ordini del Generale Vespignani comandante la Divisione ?? di Napoli,
ordini tendenti a far venire a Napoli le truppe che si trovano ai campi di istruzione per essere pronti qualora la popolazione si abbandonasse a incomposte dimostrazioni. Scrivo nell’intervallo libero del servizio, dopo il servizio di guardia, di ieri, e voglio fissare in queste pagine un pensiero di sconforto che mi passa per il cervello; se l’intesa non dovesse costringere la Germania a depositare ai suoi piedi le armi e cedere tutti gli uomini che si trovano in terra invasa come prigionieri di guerra, questa nostra guerra non risolverà nessuna delle liberazioni dalla egemonia unnica e non scoccherà il 40° anno che ora che nuova e sanguinosissima guerra che verrà a sconvolgere l’umanità. Ma bisogna avere fiducia nella saggezza di Wilson specialmente!