Fra gli ultimi progetti di cui si occupò Marconi prima della sua scomparsa vi fu l’applicazione militare delle proprie esperienze nel campo delle onde ultra corte; sebbene da lungo tempo circolassero voci su supposte (e sempre smentite) esperienze legate alla preparazione di un “raggio della morte” in grado di
sfruttare le onde radio per fermare a distanza i motori degli aerei, lo scienziato effettivamente stava da anni lavorando alla possibilità di ottenere un radiorilevamento di oggetti volanti, da utilizzare per la difesa del territorio nazionale. Tali studi, che portarono in ambito anglosassone alla nascita del radar, in Italia notoriamente incontrarono una accoglienza limitata da parte delle autorità; tuttavia il fascicolo conserva memoria dell’interesse di una parte delle gerarchie militari, nella persona dei generali Foschini e Pariani, protagonisti di un breve scambio di lettere legate all’emanazione nel luglio 1937 di alcune direttive inviate ai prefetti del Regno in materia di difesa antiaerea del territorio.