carta/e - diario 16 pag. 11

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diario 16 pag. 11

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  • 1914/11/30 (Creation)

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  • Testi relativi alla Prima Guerra mondiale.
  • Testi (che continuano alle pagine successive) con commenti sullo scoppio del primo conflitto mondiale.

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Napoli 30 novembre 1914
Inizio questo 16° album parlando della efferata guerra di cui è travagliata tutta l’Europa Germania – Austria ed ora Turchia - hanno voluto misurarsi con la Francia, l’Inghilterra, Belgio, Russia e Serbia col vicino Montenegro, e ora viene in campo a favore dell’Inghilterra anche il Portogallo, e il Giappone è già padrone di molte colonie tedesche in Cina, e tutte le colonie inglesi inviano eserciti, danaro, merci e stanno in guerra contro il nemico della Sovrana Inghilterra.
E tutto ciò dopo aver costruito il Palazzo dell’Aja per la Pace e dopo aver seminato col socialismo un incomprensibile antimilitarismo che ora ha avuto la più enorme smentita lasciando perplessi gli apostoli a buon mercato.
Ora è certo che tutto il danno ricadrà sul capo di chi ha voluto la guerra per l’ambizione di dettare l’egemonia tedesca su tutte le nazioni e alle facili vittorie ottenute per le rapide mosse e per la ferrea preparazione degna di grande lode cominciano a succedere le sconfitte. Facile fu distruggere la libertà del Belgio, ma più difficile tenere asservita della gente che in civiltà era superiore ai tedeschi così come lo dimostra il sacrificio cosciente a cui serenamente andava incontro quando niegò il passo al grande esercito tedesco.
L’Italia nostra è restata neutrale interpretando a suo favore i trattati con la Germania e l’Austria e per quanto il disagio economico non sia indifferente è stato un bene non intervenire a fianco degli austriaci nostro nemico acerrimo tenuto solo a freno dalla politica ben condotta.
La guerra di ora ha portato la strage di migliaia di giovani vite ma gli uomini rinascono rigenerati dai sacrifici delle nazioni – la distruzione maggiore è compiuta abbattendo i monumenti che furono l’anima dei popoli che sono espressione del sentimento del popolo e che vivi riaccendono lo spirito elevatissimo verso l’amor di Patria.
I monumenti distrutti non si rifanno e rifatti porteranno sempre l’orma di nuove idee, di nuovi sentimenti. Distruggere i monumenti gotici della Francia significa acquistare l’egemonia dell’arte gotica da parte di coloro che non videro il nemico distruttore in terra loro.
Questo sentimento, oltre la necessità di guerra, anima i tedeschi e bene sia che anche in questi insani propositi siano colpiti quando i Russi come pare faranno – lo hanno promesso già nei loro comunicati - entreranno a Cracovia.
Noi sentiamo spezzarci l’anima ad ogni colpo di mortaio da 420 che abbatte una pagina di storia d’arte, ad ogni colpo di moschetto che uccide una giovane vita, e malediciamo la guerra, quando non è necessaria ad apportare civiltà e pace. La guerra di ora lascerà un fatale retaggio, il dovere di tutta l’Europa occidentale – Stati uniti d’Europa – di rimandare indietro nella sua landa estesa la Russia il cui popolo non credo ancora degno di sedere vicino alle nazioni che ora l’hanno chiamata in aiuto.
Guglielmone non volle la guerra sino a quando non seppe il suo esercito fornito dai più raffinati elementi e ordigni guerreschi; pur ammirando la superba preparazione lanciamo l’anatema: vada il sangue inutilmente versato ad affogare di rimorso chi la guerra europea ha voluto se una vera necessità, come appare dai fatti, non era far la guerra.
Solo quando ogni terra sarà dentro i suoi confini rispettosamente guardati dai confinanti vi potrà essere pace lunga e tregua di armi, altrimenti la guerra sarà indispensabile ed eterna nei secoli.
Questo sfogo – inutile sfogo sia consentito all’animo mio, ribelle a qualunque idea che possa avere aspetto di prepotenza – amo le guerre, sarò sempre militarista per difendere l’onore della mia Patria e la sua terra quando l’uno e l’altra saranno in pericolo, il mio sangue alla Patria mia è consacrato e senza vano rimpianto di amor paterno – la natura mi ha voluto togliere i benefici e le pene di esser padre e la mia Enrica con me divide le mie idee.
Chiudo questa nota prima constatando che ci invecchiamo rapidamente, mi pare di aver sostenuto la lotta per conservare il posto di ingegnere per la conservazione dei monumenti ieri, …..

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